Alcune delle piante più utilizzate nella tradizione culinaria mediterranea e italiano appartengono tradizionalmente alla famiglia delle Liliaceae, andiamo a scoprirle assieme.
Della cipolla (Allium cepa) si conoscono diverse varietà (rossa di Tropea, borrettana, ramata di Montoro, di Suasa, di Acquaviva delle fonti).
La parte commestibile è il bulbo.
Originaria dell’Asia occidentale (Turchestan e Afganistan), nel medioevo arrivò in Europa.
E’ ricca di vitamine dei gruppi B1, B2, PP, A e C. Non contiene elevate quantità di sali minerali, tuttavia ne è ricca di diverse tipologie. Zolfo, iodio, silicio, calcio, ferro, magnesio, potassio favoriscono l’eliminazione dell’acido urico e dei cloruri dal sangue.
E’ ricca degli oligoelementi zinco, selenio e rame.
La glicochinina, zucchero di cui è ricca, stimola l’attività pancreatica, mentre contiene la quercetina (bioflavonoide) con proprietà antinfiammatorie.
Gli olii essenziali, soprattutto solfuri, le conferiscono proprietà disinfettanti e diuretiche, oltre ad essere responsabili della lacrimazione degli occhi!
Povera di grassi e ipocalorica, da cruda ha effetto diuretico, disinfettante dell’intestino, aiuta a tenere bassi i livelli di pressione arteriosa e di glicemia. Da cotta è un regolatore intestinale.
I porri (Allium porrum) hanno origine incerta (Medio oriente o territori celtici?), sicuramente utilizzati dai Romani e dagli Egizi, hanno caratteristiche simili alle cipolle, e avendo sapore più delicato possono sostituirle sia crudi che cotti.
Contengono numerosi aminoacidi e acido folico in buona quantità. Ha effetto diuretico e contemporaneamente rimineralizzatore.
Il porro è il simbolo storico del Galles, come cita Shakespeare nell’Enrico V, in quanto i soldati gallesi durante le battaglie medioevali portavano addosso questi ortaggi (ad esempio nel cappello) per distinguersi dagli avversari.
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