In cucina le noci sono versatili e si prestano sia a preparazioni dolci che salate, scopriamo insieme le loro origini e proprietà!
Il noce appartiene alla famiglia delle Juglandacee, genere Juglans, a cui appartengono diverse specie, tra cui Juglans regia (noce comune).
Il frutto è una drupa di forma globosa, rivestita dal mallo esterno vellutato, fibroso e verde scuro, che diventa marrone a maturazione, sotto il quale si trova l’endocarpo legnoso che contiene il seme o gheriglio, cioè la parte che mangiamo.
In italia la produzione maggiore per qualità e quantità è in Campania.
Virgilio e Ovidio ne parlavano ai tempi dei re di Roma, quando erano lanciate agli sposi nei cortei nuziali; l’interpretazione e il significato di questo gesto (augurio sonoro, o auspicio di fecondità, ….?), tutt’oggi mantenuto con lanci di altri tipi di chicchi e grani agli sposi, non ha una chiara e univoca interpretazione.
Noci della pregiata varietà di Sorrento sono state trovate carbonizzate negli scavi di Pompei e di Ercolano.
Le noci sono buona fonte di potassio, magnesio e zinco, e di vitamine, soprattutto B1, B2, B6 e la E che contrasta i processi di invecchiamento mediante azione antiossidante.
Caratterizzate da buon contenuto di fibre e di proteine, oltreché ricche in arginina, un aminoacido contenuto nelle proteine, necessario per produrre ossido nitrico, che aiuta nella prevenzione dell’arteriosclerosi.
L’elevato contenuto in acidi grassi polinsaturi, soprattutto ω3, acido linoeico (LA), alfa-linolenico (ALA), e solo il 10% di grassi saturi sul totale, porta a riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare (ipercolesterolemia, diabete di tipo II, ipertensione arteriosa), ed ha azione antinfiammatoria.
Sono consigliate 2 o 3 noci al giorno.
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