La Ribollita è un piatto invernale, tipico della cucina Toscana, le cui origini risalgono al
Medioevo, quando, soprattutto nelle zone di Pisa, Firenze, Arezzo, era usanza dei
contadini cucinare una zuppa a base di cavolo nero e fagioli cannellini, ingredienti tipici
toscani. I ricchi feudatari mangiavano carne su fette di pane, mentre i contadini, per
nutrire le numerose famiglie, usavano cucinare grandi quantità di alimenti facilmente
reperibili nelle campagne, e vi aggiungevano residui di pane provenienti dalle mense dei
nobili o dai forni comuni. Questa zuppa durava anche una settimana ed il “segreto” di
questo stava nel fatto che, ogni volta che veniva mangiata, veniva ri-bollita,
esaltandone i sapori e rendendola ogni volta più gustosa. Già nel 1891 ne parlava
l’Artusi.
Nascendo come piatto povero, non esiste un’unica ricetta, in quanto veniva preparata
con quello che c’era in casa; tuttavia alcuni ingredienti, come ad esempio i fagioli, sono
fondamentali nella preparazione. Inoltre, l’aggiunta del pane, può essere un’opzione da
considerare al momento in cui si riscalda la ribollita campagnola, che tuttavia può
essere consumata anche tal quale, come zuppa di verdure e legumi.
Dal punto di vista nutrizionale è un valido alimento “detossicante” e “depurativo”, con
proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
La ribollita contadina mangiata con aggiunta di pane, è da considerare un piatto
completo in quanto i fagioli apportano principalmente proteine, il pane è una fonte
soddisfacente di carboidrati, le verdure sono ricche di sali minerali, vitamine, fibre,
elementi antiossidanti ed antinfiammatori, e condita con olio extravergine di oliva
fornisce anche la parte lipidica necessaria.
Indicato come piatto unico, è da considerare anche molto utile nei periodi in cui si
tende a mangiare alimenti meno salutari del solito, per ripristinare l’equilibrio della
flora batterica intestinale, ed in generale per gli effetti benefici dei suoi ingredienti.
Assapora la nostra Ribollita Campagnola!